ARCHIVIO                GENESI II di C.Malanga

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Immaginati una terra senza fretta, senza guerra, immagina, 

senza guardie di frontiera, senza eroi o burattinai, senza veleni. 

Immagina un momento senza pretese,senza tempo, immagina, 

e le piogge cadere vere, i venti portare il sole, la gente cantare. 



Ma se probabilmente 

tutto questo succedesse 

nemmeno io ci crederei, 

ma a pensarci bene 

se è vero che ci appartiene 

allora si combatterei. 



Immaginati un silenzio senza ombre, senza vento, immagina, 

tutta la gente al suo posto, tutti fermi in un momento a pensare. 

Immagina un amore uno che non sia mai ferito, immagina, 

una porta sempre aperta, una voce sempre chiara e sicura. 



Ma se probabilmente 

tutto questo succedesse 

nemmeno io ci crederei, 

ma a pensarci bene 

se è vero che ci appartiene 

allora si combatterei. 



Immagina un candidato, tutto casa chiesa e stato, immagina, 

che confessi che s'è venduto, anche se sa che non sarà mai più creduto. 

Immagina un salvatore, che non pesi ogni errore, immagina, 

senza colpa un fuoco, che la vita sia anche dopo un bel gioco. 



Ma se probabilmente 

tutto questo succedesse 

nemmeno io ci crederei, 

ma a pensarci bene 

se è vero che ci appartiene 

allora si combatterei. 



Immagina le notti, senza ladri né poliziotti, immagina, 

senza sordide stazioni, dove dormono barboni tra i rifiuti. 

Immaginati una casa, dentro gente che sta in pace, immagina, 

tutto è vero tutto è falso, ma se ci credi và a cantare questo sogno. 



Perché se probabilmente 

tutto questo succedesse 

allora io ci crederei, 

e a pensarci bene 

è vero che ci appartiene 

allora io combatterei. 



Immagina! 

Immaginati una terra senza fretta, senza guerra, immagina,

senza guardie di frontiera, senza eroi o burattinai, senza veleni.

Immagina un momento senza pretese,senza tempo, immagina,

e le piogge cadere vere, i venti portare il sole, la gente cantare.

 

Ma se probabilmente

tutto questo succedesse

nemmeno io ci crederei,

ma a pensarci bene

se è vero che ci appartiene

allora si combatterei.

 

Immaginati un silenzio senza ombre, senza vento, immagina,

tutta la gente al suo posto, tutti fermi in un momento a pensare.

Immagina un amore uno che non sia mai ferito, immagina,

una porta sempre aperta, una voce sempre chiara e sicura.

 

Ma se probabilmente

tutto questo succedesse

nemmeno io ci crederei,

ma a pensarci bene

se è vero che ci appartiene

allora si combatterei.

 

Immagina un candidato, tutto casa chiesa e stato, immagina,

che confessi che s'è venduto, anche se sa che non sarà mai più creduto.

Immagina un salvatore, che non pesi ogni errore, immagina,

senza colpa un fuoco, che la vita sia anche dopo un bel gioco.

 

Ma se probabilmente

tutto questo succedesse

nemmeno io ci crederei,

ma a pensarci bene

se è vero che ci appartiene

allora si combatterei.

 

Immagina le notti, senza ladri né poliziotti, immagina,

senza sordide stazioni, dove dormono barboni tra i rifiuti.

Immaginati una casa, dentro gente che sta in pace, immagina,

tutto è vero tutto è falso, ma se ci credi và a cantare questo sogno.

 

Perché se probabilmente

tutto questo succedesse

allora io ci crederei,

e a pensarci bene

è vero che ci appartiene

allora io combatterei.

 

Immagina!

 

 

Lettera del capo indiano Seattle al presidente Usa Franklin Pierce Nel 1854 il "Grande Bianco" di Washington (il presidente degli Stati Uniti) si offri' di acquistare una parte del territorio indiano e promise di istituirvi una "riserva" per il popolo indiano. Ecco la risposta del "capo Seattle", considerata ancora oggi la piu' bella, la piu' profonda dichiarazione mai fatta sull'ambiente. capo indiano Seattle : "Come potete acquistare o vendere il cielo, il calore della terra? L'idea ci sembra strana. Se noi non possediamo la freschezza dell'aria, lo scintillio dell'acqua sotto il sole come e' che voi potete acquistarli? Ogni parco di questa terra e' sacro per il mio popolo. Ogni lucente ago di pino, ogni riva sabbiosa, ogni lembo di bruma dei boschi ombrosi, ogni radura ogni ronzio di insetti e' sacro nel ricordo e nell'esperienza del mio popolo. La linfa che cola negli alberi porta con se' il ricordo dell'uomo rosso. Noi siamo una parte della terra, e la terra fa parte di noi. I fiori profumati sono i nostri fratelli, il cavallo, la grande aquila sono i nostri fratelli, la cresta rocciosa, il verde dei prati, il calore dei pony e l'uomo appartengono tutti alla stessa famiglia. Quest'acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non e' solamente acqua, per noi e' qualcosa di immensamente significativo: e' il sangue dei nostri padri. I fiumi sono nostri fratelli, ci dissetano quando abbiamo sete. I fiumi sostengono le nostre canoe, sfamano i nostri figli. Se vi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordarvi, e insegnarlo ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri e i vostri fratelli e dovrete dimostrare per fiumi lo stesso affetto che dimostrerete ad un fratello. Sappiamo che l'uomo bianco non comprende i nostri costumi. Per lui una parte di terra e' uguale all'altra, perche' e' come uno straniero che arriva di notte e alloggia nel posto che piu' gli conviene. La terra non e' suo fratello, anzi e' suo nemico e quando l'ha conquistata va oltre, piu' lontano. Tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come se fossero semplicemente delle cose da acquistare, prendere e vendere come si fa con i montoni o con le pietre preziose. Il suo appetito divorera' tutta la terra e a lui non restera' che il deserto. Non esiste un posto accessibile nelle citta' dell'uomo bianco. Non esiste un posto per vedere le foglie e i fiori sbocciare in primavera, o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto. Ma forse e' perche' io sono un selvaggio e non posso capire. Il baccano sembra insultare le orecchie. E quale interesse puo' avere l'uomo a vivere senza ascoltare il rumore delle capre che succhiano l'erba o il chiacchierio delle rane, la notte, attorno ad uno stagno? Io sono un uomo rosso e non capisco. L'indiano preferisce il dolce suono del vento che slanciandosi come una freccia accarezza la faccia dello stagno, e preferisce l'odore del vento bagnato dalla pioggia mattutina, o profumato dal pino pieno di pigne. L'aria e' preziosa per l'uomo rosso, giacche' tutte le cose respirano con la stessa aria: le bestie, gli alberi, gli uomini tutti respirano la stesa aria. L'uomo bianco non sembra far caso all'aria che respira. Come un uomo che impiega parecchi giorni a morire resta insensibile alle punture. Ma se noi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordare che l'aria per noi e' preziosa, che l'aria divide il suo spirito con tutti quelli che fa vivere. Il vento che ha dato il primo alito al Nostro Grande Padre e' lo stesso che ha raccolto il suo ultimo respiro. E se noi vi vendiamo le nostre terre voi dovrete guardarle in modo diverso, tenerle per sacre e considerarle un posto in cui anche l'uomo bianco possa andare a gustare il vento reso dolce dai fiori del prato. Considereremo l'offerta di acquistare le nostre terre. Ma se decidiamo di accettare la proposta io porro' una condizione: l'uomo bianco dovra' rispettare le bestie che vivono su questa terra come se fossero suoi fratelli. Che cos'e' l'uomo senza le bestie? Se tutte le bestie sparissero, l'uomo morirebbe di una grande solitudine nello spirito. Poiche' cio' che accade alle bestie prima o poi accade anche all' uomo. Tutte le cose sono legate tra loro. Dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che essi calpestano e' fatto dalle ceneri dei nostri padri. Affinche' i vostri figli rispettino questa terra, dite loro che essa e' arricchita dalle vite della nostra gente. Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri: la terra e' la madre di tutti noi. Tutto cio' che di buono arriva dalla terra arriva anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi. Noi almeno sappiamo questo: la terra non appartiene all'uomo, bensi' e' l'uomo che appartiene alla terra. Questo noi lo sappiamo. Tutte le cose sono legate fra loro come il sangue che unisce i membri della stessa famiglia. Tutte le cose sono legate fra loro. Tutto cio' che si fa per la terra lo si fa per i suoi figli. Non e' l'uomo che ha tessuto le trame della vita: egli ne e' soltanto un filo. Tutto cio' che egli fa alla trama lo fa a se stesso. C'e' una cosa che noi sappiamo e che forse l'uomo bianco scoprira' presto: il nostro Dio e' lo stesso vostro Dio. Voi forse pensate che adesso lo possedete come volete possedere le nostre terre ma non lo potete. Egli e' il Dio dell'uomo e la sua pieta' e' uguale per tutti: tanto per l'uomo bianco quanto per l'uomo rosso. Questa terra per lui e' preziosa. Dov'e' finito il bosco? E' scomparso. Dov'e' finita l'aquila? E' scomparsa. E' la fine della vita e l'inizio della sopravvivenza ".

 

 

 

 

 

 

 

 

2015

 

 

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